azionari siano solo gli andamenti degli utili delle societari o i dati macroeconomici. Vero, ma solo parzialmente perché si può oramai sicuramente affermare che il mercato azionario è stato movimentato in misura altrettanto incisiva dal mercato valutario.
Dalla fine del 2012 ad oggi abbiamo assistito ad una continua crescita dei listini azionari regolarmente accompagnata ad un pari, ma contrario, andamento dello lo yen
giapponese. Ogni discesa yen ha visto contrapporsi un aumento dell’azionario. Ad ogni
rafforzamento dello yen, le azioni si sono indebolite. (La correlazione è forte e, dall'inizio
del 2013, il movimento dello yen può spiegare il 60% delle variazioni dell'indice S & P
500)
Ma ora qualcosa sta cambiando.
Siamo sul vertice di una vera e propria guerra che vede le banche centrali di tutti i
principali Stati lavorare attivamente per indebolire le proprie valute, per rilanciare le
esportazioni e, di conseguenza, le proprie economie, e continuare così a spingere
l'inflazione sempre più in alto.
I titoli dei nostri giornali continuano a concentrarsi sui conflitti in Ucraina e in altre
parti del mondo eclissando così un’altra battaglia in atto che invece, anche se silenziosa,
è altrettanto cruenta! E questa non è una guerra per la supremazia... ma una corsa al
ribasso!!!
La Cina, il Giappone e l'Europa stanno lavorando per indebolire precipitosamente le loro
valute nello sperato tentativo di sostenere la crescita.
E queste operazioni non sono apprezzate dagli altri Usa. Già le mosse della Cina hanno
attirato le ire del Tesoro degli Stati Uniti che, in un recente rapporto, l’ha accusata di
mantenere sottovalutata significativamente la propria moneta.
E a questo punto anche la nostra Banca Centrale Europea, dopo aver sfiorato il rischio
deflazione è partita all’attacco.
Il risultato? Assolutamente quello sperato!! l'euro è sceso pesantemente nei confronti del
dollaro!
Ma il vantaggio acquisito in Giappone sta già mostrando i suoi .....svantaggi. Infatti i
consumatori giapponesi stanno subendo le conseguenze negative di una valuta sempre
più debole prima ancora di goderne degli effetti positivi. Come non bastasse, una
disgraziata scelta di aumento dell’IVa sta facendo precipitare la situazione.
A questo punto anche il nuovo presidente della Federal Reserve Janet Yellen sembra
incline a mantenere il dollaro verso il basso, tenendo i tassi a breve termine vicini allo 0%.
Scelta prevista probabilmente fino a quando l’inflazione non sarà tornata al 2%.
Quindi.....i mercati azionari sono cresciuti anche a causa dello yen debole, ma ora le cose
stanno cambiando e una guerra valutaria è già in atto..............
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