Chi siamo

Our main activity is Economy and Finance themes. We study the market development and the economical news coming from different countries in particular U.S., Europe and Japan. We elaborate all data by a software – Pythia – with the purpose to make forecasting about the trend of the most important Stock Exchange index and the process of the main currencies and commodities.

Il nostro pane quotidiano è lo studio di ciò che riguarda l'Economia e la Finanza. Seguiamo gli andamenti dei mercati e le notizie economiche provenienti dai vari paesi con particolare attenzione agli Stati Uniti, l'Europa ed il Giappone. Elaboriamo i dati tramite un software - Pythia - con lo scopo di effettuare previsioni sugli andamenti degli indici di borsa, sulle valute e sulle principali commodities.

PYTHIA takes the name by the priestess who pronounced the oracles at Delfi’s sanctuary.

In our case, take inspiration from the origin of the name, it is “our oracle” represented by an artificial neural Network with the purpose to pointout the future way of stock index, currencies and commodities.

PYTHIA trae il nome dalla sacerdotessa che pronunciava gli oracoli nel santuario di Delfi.

Nel nostro caso, ispirandosi all'origine del nome, rappresenta il "nostro oracolo" nelle vesti di una rete neurale artificiale

(ANN "Artificial Neural Network") che ha il compito di indicarci la direzione futura dei mercati azionari, delle valute e delle commodities.



venerdì 5 aprile 2013

L’euro è un condannato a morte?


L’Euro ha iniziato a manifestare il suo lato oscuro con la crisi del debito greco.
Presto i mercati finanziari hanno iniziato a prendere atto che anche Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna non mostravano migliori condizioni. Tanto che sui media iniziò a girare l’acronimo PIIGS! Ultimamente Cipro e Slovenia sono finite nei guai. Chi sarà il prossimo candidato?
La crisi dell'euro sta entrando nel suo quarto anno e sicuramente non sarà l’ultimo.
L’unione monetaria ha bisogno, per un suo sano funzionamento, di unioni fiscali o bancarie, e la zona euro non ha questi necessari mezzi e non è neanche vicina all’attuarli!
Nel frattempo, i “difetti di costruzione” dell'euro continuano a risucchiare i suoi Paesi in una crisi sempre più profonda.
Recentemente Cipro è stata costretta ad accettare un piano di salvataggio dovuto alle conseguenze dell’haircut sul debito greco. Il prossimo candidato sembra essere la Slovenia.
Se questi Paesi avessero potuto contare su una propria Banca Centrale le cose sarebbero andate molto diversamente!
Il sistema “Euro” è stato costruito con delle grosse incongruenze al suo interno rendendolo, nel lungo termine, letale per molte economie.
Tanto per cominciare la zona euro non è ciò che gli economisti chiamano un’'"area valutaria ottimale". In altre parole è un progetto nato male. I suoi diversi membri sono troppo differenti e dovrebbero avere proprie diverse politiche monetarie. Ma questo non accade. La BCE ha una politica unica per tutti i 17 Paesi aderenti.
E ora questo metodo si sta rivelando particolarmente problematico per i Paesi del sud Europa, perché qui i i sistemi produttivi non sono competitivi rispetto a quelli del nord Europa.
Ci sono due modi per risolvere questo divario di competitività intra-euro.
Nel primo caso i salari del nord Europa crescono più rapidamente del normale mentre i salari del sud rimangono fermi. Nel secondo caso i salari del nord europeo crescono normalmente mentre i salari del sud Europa cadono. La differenza si manifesterebbe in un divario più o meno ampio dell'inflazione. In altre parole,  la differenza tra la politica attuale della BCE e una politica  più libera.
La scelta non è banale e le conseguenze sono molto diverse. La diminuzione dei salari renderà più difficile pagare i debiti innescando così un circolo vizioso. La BCE apparentemente sembra preferire una politica monetaria votata all’austerità piuttosto che correre il rischio di una maggiore l'inflazione, spingendo però, con tale scelta, i Paesi sempre più nel baratro .
Abbiamo ampliamente constatato che le politiche di austerità sono state un completo disastro. In realtà non hanno ottenuto altro che aumentare gli oneri del debito in tutta l'Europa meridionale, mentre la crescita si è ridotta più di quanto non si siano ridotti gli oneri finanziari.
L’Italia, con  ”l’esecutore fallimentare” Monti, è stata un esempio di scuola!
Ma anche l'Europa del nord ha i suoi problemi.
La Francia ha mancato il suo obiettivo di disavanzo.
L'Olanda, dopo gli aumenti fiscali e i tagli alla spesa, ha visto la sua economia contrarsi.
Anche la Germania sta considerando nuove misure di bilancio per il risparmio. In altre parole, l'euro è diventato un patto “suicida”.
Escludendo la Germania, poco più della metà di tutto il commercio di euro è tra i paesi membri. Ma con la cattiva politica della Bce, che spinge l'Europa meridionale alla depressione e il nord Europa verso la recessione, i Paesi della zona euro non possono  permettersi di avere tra loro maggiori scambi commerciali. Questo aggiunge un ulteriore grado di difficoltà sulla via del recupero per i paesi dell'Europa meridionale che, viceversa, avrebbero un estremo bisogno di esportare.
Un altro grosso problema è la forte interconnessione finanziaria tra i vari membri dell’Unione. Se le banche di un Paese possiedono obbligazioni di un altro Paese in crisi, i problemi di quest’ultimo necessariamente si trasformano in problemi anche per il primo. Questa conseguenza è di maggiore impatto soprattutto se le banche sono grandi rispetto all’ economia in crisi che le ospita.
Come si vede dal grafico, per esempio, una ristrutturazione del debito italiano avrebbe conseguenze catastrofiche per la Francia, con effetti a catena facilmente immaginabili.



Il sistema euro somiglia al Gold  Standard . Entrambi i sistemi tendono a diminuire la capacità di combattere le recessioni attraverso tassi di cambio fissi. Ma diminuire la capacità di combattere le recessioni rende più  facile per le recessioni stesse  trasformarsi in depressioni.

In finale, attraverso queste operazioni, tutta la pressione si scarica solo sui salari, il modo più doloroso di cercare di uscire dalle crisi!!
Ma, rispetto al progetto Euro, il Gold  Standard aveva un difetto di progettazione ancora più grande relativamente alla creazione di depressioni a causa della presenza di alcune asimmetrie che autoalimentavano tali recessioni. Anche l'euro mostra una pericolosa asimmetria: i Paesi debitori dell'area sono “costretti” a tagliare salari e deficit (vedi Grecia, Cipro), ma i Paesi creditori dell'euro non sono, dall’altro lato, costretti ad aumentare i loro salari e deficit. In altre parole, l'Europa settentrionale non sta facendo abbastanza per compensare la distruzione della domanda che si sta verificando in Europa meridionale. E così stiamo affondando tutti!

Ancora peggio! Questo collasso al rallentatore sta trasformando prestiti, che sarebbero altrimenti stati buoni, in perdite . Perdite che costringono prima a salvataggi estremi, ma che poi portano a crolli peggiori.
L'Europa sta “crocifiggendo” se stessa su una croce di euro! Il Gold  Standard del nuovo millennio!!
Ora, o il Blocco Nord dell'euro potrebbe decidere di lasciare che la BCE faccia di più. Oppure potrebbe decidere di iniziare a spendere di più. Ma potrebbe anche continuare così!!
Gli “Eurocrati” sembrano inspirati da una strategia miope di corto raggio, forse guidati da stupidità, forse da incapacità, forse da interessi personali o forse, ancora, da una strategia occulta di più ampio respiro. Strategia che non è nata in Europa e che, soprattutto, non vede i cittadini Europei come beneficiari. Ma, ancora di più, è una strategia che, sin dalle sue origini, vede nella Democrazia un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. La Democrazia, nell’ottica di questa strategia, dovrebbe essere sostituita da una Tecnocrazia non rappresentativa e non eletta (Vi fa pensare a qualche cosa o a qualcuno?).
 Per ora la Tecnocrazia Europea sta adottando misure volte unicamente al mantenimento della pressione sul blocco del sud al fine di attuare impopolari riforme del mercato del lavoro.
A quando la rivolta?




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