Sulla
questione “euro”, non molto tempo fa Casaleggio, si esprimeva in questi termini circa la
questione euro spiegando a chiare lettere il senso della sua contrarietà
all’uscita dalla moneta: “se uscissimo dall’euro
dopo un po’ la lira varrebbe zero, ammesso che si torni alla lira!”.
Casaleggio ha sempre posto la priorità,
non sulla svalutazione competitiva,
bensì “sulla primaria necessità di
risolvere il problema della corruzione, dell’efficienza, della
burocrazia”.
Infatti,
continua Casaleggio “alla fine degli anni ’80-’90 tutti ricordano che la lira, in rapporto alle valute degli altri
Paesi, valeva pressoché zero. Le vacanze all’estero erano impossibili. Bisogna, quindi, far sì che il sistema Paese
diventi competitivo, innanzitutto con una maggiore efficienza. Solo a seguito
di questo traguardo si potrà, eventualmente, pensare alla svalutazione
competitiva”.
Ora
Grillo dice, invece, che bisogna uscire dall'euro il più in fretta possibile.
Ma
allora, se c’è tutta questa fretta,
perchè propone di farlo per via referendaria che è il modo che vede
tempi lunghissimi per vederlo
realizzato?
Perchè
anziché raccogliere migliaia di firme non segue la prevista e possibile via Parlamentare?
A
questo punto è facile giungere alla automatica conclusione che proporre un
referendum per l'uscita dall'euro è solo
una operazione di marketing politico.
Propone
oggi un referendum sull'euro è un gesto di pura
demagogia!
Rendere
l’uscita dall’euro un evento cosi “lungamente” preparato, darebbe solo modo a
tutti i sistemi a questa moneta preposti (leggi lobbies finanziarie) di rendere
questo evento pressoché impossibile attraverso azioni di “guerriglia”
finanziaria.
Per
non ipotizzare, poi, che una “lunga preparazione” ad una tale operazione
provocherebbe, viceversa, un’immediata fuga di capitali, con conseguenze gravi
per l’economia del Paese.
E
pensando, in piccolo, un annuncio simile durante un'intera campagna, vedrebbe decine di
migliaia di piccoli risparmiatori che , spinti dal terrorismo mediatico, sarebbero
facilmente preda di ogni improvvisato “risolutore” dei loro problemi,
ritrovandosi ingenuamente rovinati con le proprie mani….
Allora,
non sarebbe più utile che il caro Grillo
ci dica chiaramente …da che parte sta?