Uno strano virus, stile Resident Evil, sembra essersi
impossessato dei governanti di mezzo mondo. Lo scopo? Salvaguardia all’ultimo
sangue degli interessi dei grandi gruppi finanziari.
Per il mondo bancario, ormai avvezzo ad effettuare
operazioni speculative, sta arrivando il conto da pagare!
Per anni hanno infarcito e intossicato il pianeta con titoli
di dubbia solvibilità. I bilanci si sono riempiti di strumenti derivati che,
grazie all’effetto leva, hanno avuto come unico scopo la moltiplicazione degli utili. Altre volte l’utilizzo di
strumenti di ingegneria finanziaria ha avuto il solo scopo di “abbellire” i
bilanci di aziende e di enti vari.
Finchè tutto sembrava andare bene gli azionisti hanno potuto
contare su buoni dividendi. Ma chi si è più arricchito sono stati senz’altro i
managers dei gruppi che hanno visto aumentare a dismisura i loro compensi
insieme al loro potere.
Ora sta arrivando il conto da pagare …. ma purtroppo non
saranno loro a pagarlo!
Qualche dubbio? Ve lo tolgo subito.
Anni fa in Italia le prove generali da parte
dell’indimenticabile governo Amato con il prelievo forzoso dello 0.6% sui conti
correnti.
Venerdì scorso la scellerata proposta europea al governo
cipriota di prelevare “nottetempo” dai conti correnti dei cittadini una
percentuale che va dal 6.75% al 9.9% sui depositi.
Ieri la Spagna ha approvato una modifica costituzionale che
consente il prelievo “una tantum” dai conti correnti (prima era proibita).
motivazione? uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni!
Nel frattempo l'esecutivo in Nuova Zelanda sta valutando
l'ipotesi di imporre in futuro una “confisca” in stile cipriota dei risparmi,
per evitare un eventuale crack delle banche.
Ieri a Cipro il parlamento si è opposto al prelievo. Mi
chiedo cosa sarebbe successo in Italia se a decidere ci fosse stato il vecchio
parlamento del governo Monti. Probabilmente una ratifica a tempo di record!
Ma i nostri governanti sono nettamente più scaltri. Hanno
preferito spennarci un poco alla volta. Molto meglio togliere soldi alla gente
sotto varie forme e frazionando gli importi! Togli di più ma il popolo non se
ne avvede e non scende in piazza, al massimo si rischia un’invasione di
“grilli”.
Tornando a Cipro la partita non è conclusa. Come andrà a
finire è ancora tutto da scoprire.
L’Unione europea ha macchiato la sua immagine per una
manciata di euro. Non è saggio scambiare la fiducia con i soldi! Ed è
esattamente quello che è stato fatto venerdì scorso.
Il denaro che serve a Cipro è inferiore a quanto ottenuto
dalla Commerzbank per salvare il suo bilancio.
A tal proposito colgo l’occasione per rinfrescare la memoria
al sig. Jörg Kramer, il quale si diverte a sparare amenità (vedi sua proposta
di prelievo del 15% dai conti correnti italiani).
Ma forse è meglio chiarire con un pò di storia! Tra il 2008
e il 2009 la seconda banca tedesca fu salvata dagli aiuti pubblici. Il fondo
“salvabanche” gli assicurò garanzie totali per 33 miliardi di euro. Ma il 2009,
nonostante gli aiuti, restò un anno nero! 4.5 miliardi di perdite! Nel 2010 un
effimero ritorno al profitto. Ma nel terzo trimestre del 2011 bilanci ancora in
rosso!
I tedeschi non sono immuni da colpe e ora vogliono affossare
le economie altrui per tornaconto proprio.
Mentre l’Unione Europea mostra il suo asservimento ai diktat
tedesco, sono in corso colloqui a Mosca fra il ministro delle finanze cipriota,
Michalis Sarris, ed il suo omologo russo, Anton Siluanov, con lo scopo di
trovare una soluzione alla corrente crisi finanziaria dell’isola. I colloqui
riguardano, non solo una rinegoziazione del debito scadente nel 2016,
attualmente di 2,5 miliardi di euro e con un tasso del 4,5 %, ma anche un
intervento russo volto al salvataggio di uno dei maggiori istituti di credito
dell’isola in crisi, la Banca Popolare di Cipro, intervento che potrebbe
ridurre la esposizione cipriota di ben 4 miliardi di euro!!. L’intervento
naturalmente non sarebbe gratuito, nè economicamente nè politicamente. Infatti
nella trattativa potrebbero rientrare, ad esempio, la cessione a Gazprom dei
diritti sui depositi di gas naturale Offshore nei mari circostanti l’Isola e,
ben più importante, la concessione di un porto dell’isola alla Marina Militare
delle Federazione Russa. Se così fosse, i nostri “alleati” a Stelle e Strisce
come pesate la possano prendere?
E Putin potrebbe essere il vincitore finale della partita!
Nell’immediatezza degli eventi il Presidente russo ha
commentato come ingiusta l’ipotesi di una pesante tassazione dei conti correnti
ciprioti. Forse ha voluto tranquillizzare i suoi connazionali sul fatto che i
denari sarebbero rimasti sani e salvi nei loro “comodi” conti deposito!
Ora la lotta è tra governo e governo. E quando un governo fa
un errore, un altro governo ne approfitta e tenta la mossa vincente.
Sono passati molti anni ormai da quando la classe politica
europea faceva riferimento ad ogni sorta di norma morale!
Dopo le ultime decisioni degli euro-burocrati dell’Unione
Europea di venerdì , i comportamenti di un ex ufficiale del KGB possono
apparire ormai, in confronto, azioni volte alla libertà e mosse in rispetto
dell’etica e del bene della gente comune.
Ma quale sarà il prossimo candidato alla richiesta di aiuti
finanziari?
Potrei ipotizzare la Slovenia! Negli ultimi tempi è proprio
la Slovenia che sta facendo i conti con una crisi economica e finanziaria di
crescente entita' che, a breve, potrebbe rischiare di vederla trasformata in
una nuova Grecia o in una nuova Cipro.
Il parlamento sloveno si appresta a dare l'incarico a un
nuovo esecutivo, il cui obiettivo principale sara' quello di mettere in ordine
i conti del sistema bancario in estrema difficolta'.
E se non dovesse riuscirci? Probabilmente incontrera' lo
stesso destino della Grecia e, piu' di recente, di Cipro, vedendosi costretta a
ricorrere agli aiuti internazionali.
Anche se il governo volesse ricapitalizzare le banche e
consolidare le finanze pubbliche, non e' ben chiaro come potrebbe farlo, ha
spiegato a Bloomberg Igor Masten, professore di economia alla Ljubljana
Economics University.
Rara immagine di una riunione “a porte chiuse” di una
importante istituzione di ministri finanziari e gruppi di
potere intenti a
decidere sul bene delle popolazioni.
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