Le tasse sono il prezzo che si deve pagare per
una società civilizzata ma per le
imprese italiane il prezzo appare particolarmente salato.
Dai dati elaborati dagli esperti risulta che
in Europa il nostro paese continua a guidare la classifica dell'indice di
carico fiscale complessivo per le aziende (il total tax rate), con un peso pari
al 68,6% dei profitti commerciali, rispetto a una media europea del 44,2% e
mondiale del 47,8%.
Con questo carico fiscale come
faranno le nostre imprese a competere con le aziende estere? E’ come se
pretendessimo che la Ferrari vinca il Gran Premio di formula uno …… dopo
avergli sgonfiato le gomme!
Nessuna speranza di un miglioramento per il prossimo futuro. Le analisi storiche mettono in
evidenza che durante le fasi di crisi e di economia debole il costo del fisco
per le imprese aumenta, in quanto il carico fiscale tende a rimanere rigido mentre
gli utili si contraggono.
Dobbiamo anche pensare all'impegno e dispersione di tempo necessario per
adempiere ai propri doveri fiscali. Infatti solo per il calcolo e il rispetto delle scadenze, in Italia dobbiamo impegnare ben 285 ore (35.6 giorni lavorativi), ovvero
60 ore in più della media europea (222) e contro una media di 209 ore
all'interno dell'area Ocse.
Ricapitolando, poco meno del 70%
dei profitti commerciali finisce in tasse e ci vuole quasi un mese e mezzo di
lavoro per calcolare il quantum da pagare.
Ergo meglio fare il politico che
l’imprenditore, non è vero Mister Batman?
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