lunedì 13 ottobre 2014

...E no caro Grillo! così non va!!!

Sulla questione “euro”, non molto tempo fa Casaleggio, si esprimeva in questi termini circa la questione euro spiegando a chiare lettere il senso della sua contrarietà all’uscita dalla moneta: “se uscissimo dall’euro dopo un po’ la lira varrebbe zero, ammesso che si torni  alla lira!”. 
  Casaleggio ha sempre posto  la priorità,  non sulla svalutazione competitiva,  bensì “sulla primaria necessità di  risolvere il problema della corruzione, dell’efficienza, della burocrazia”.
Infatti, continua Casaleggio “alla fine degli anni ’80-’90 tutti ricordano che  la lira, in rapporto alle valute degli altri Paesi, valeva  pressoché zero.  Le vacanze all’estero erano impossibili.  Bisogna, quindi, far sì che il sistema Paese diventi competitivo, innanzitutto con una maggiore efficienza. Solo a seguito di questo traguardo si potrà, eventualmente, pensare alla svalutazione competitiva”.
Ora Grillo dice, invece, che bisogna uscire dall'euro il più in fretta possibile.
Ma allora, se c’è tutta questa fretta,  perchè propone di farlo per via referendaria che è il modo che vede tempi lunghissimi  per vederlo realizzato?
Perchè anziché raccogliere migliaia di firme non segue la prevista e possibile  via Parlamentare?
A questo punto è facile giungere alla automatica conclusione che proporre un referendum per l'uscita  dall'euro è solo una  operazione di marketing politico.
Propone oggi un referendum sull'euro è un gesto di pura  demagogia!

Rendere l’uscita dall’euro un evento cosi “lungamente” preparato, darebbe solo modo a tutti i sistemi a questa moneta preposti (leggi lobbies finanziarie) di rendere questo evento pressoché impossibile attraverso azioni di “guerriglia” finanziaria.
Per non ipotizzare, poi, che una “lunga preparazione” ad una tale operazione provocherebbe, viceversa, un’immediata fuga di capitali, con conseguenze gravi per l’economia del Paese.
E pensando, in piccolo, un annuncio simile durante  un'intera campagna, vedrebbe decine di migliaia di piccoli risparmiatori che , spinti dal terrorismo mediatico, sarebbero facilmente preda di ogni improvvisato “risolutore” dei loro problemi, ritrovandosi ingenuamente rovinati con le proprie mani….
Allora, non sarebbe più  utile che il caro Grillo ci dica chiaramente …da che parte sta?


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