giovedì 14 febbraio 2013

Cosa hanno in comune l’Italia e la Grecia?


Le elezioni parlamentari greche  si sono tenute il 17 giugno 2012. Le consultazioni sono avvenute solo dopo un mese dalle precedenti elezioni, a seguito delle quali non si era potuta costituire alcuna maggioranza parlamentare.
In Grecia si è avuto un crollo dei due partiti maggiori, quindi, di quei partiti che avevano appoggiato le misure di austerità volute dall’ Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.  Le previsioni di voto per l’Italia prevedono un calo del Pd, del Pdl e dell ‘UDC i partiti che hanno appoggiato il Governo dei tecnici.
La Grecia al pari dell’Italia, era fino a poco prima guidata da un governo di tecnici, facente capo all’ex banchiere centrale Papademos, uomo di fiducia dei poteri sovrannazionali ( vi ricorda qualche cosa?)
Papademos si è dimesso  prima del termine naturale della legislatura, anche Monti non ha raggiunto la scadenza naturale del mandato .
La Grecia è schiacciata da un enorme debito pubblico che non sarà in grado di ripagare, ed è questo un problema che interessa in primis i suoi principali creditori, ovvero le grandi banche europee. Le stesse preoccupazioni riguardavano anche l’Italia, vi ricordate   cosa ripetevano sempre la televisione, i giornali ed i politici ? …… “eravamo sull’orlo del baratro” (si e ora abbiamo fatto un passo in avanti:  pil -2.7% , debito/pil 127.3%, 104.000 aziende chiudono tra fallimenti e liquidazioni, disoccupazione ai massimi, mercato immobiliare crollato).
Papademos, il premier tecnico, venne posizionato a capo del governo per garantire in prima persona che parte di questo debito fosse recuperato, anche Monti doveva garantire il rimborso delle scadenze dei prestiti.
Nel suo breve mandato, l’ex banchiere centrale non ha fatto altro che seguire alla lettera le imposizioni che arrivavano dalla BCE e dal FMI, strangolando con tasse e tagli una economia già in coma profondo, e raccattando tra il patrimonio dei singoli cittadini quanto più valore fosse possibile. In Italia più tasse, aumento di IVA, istituzione dell’IMU, la TARES un’altra stangata simile all’ IMU rinviata a questa estate per motivi elettorali, aumenti di accise sui carburanti e altro ancora.
Papademos è stato un curatore fallimentare. Rinunciando al suo posto, l’ex premier greco ha fatto intendere che il suo compito era concluso, ovvero non c’era più niente da raccogliere, la popolazione era stata spremuta al massimo. Monti invece si ricandida …. buon segno ancora c’è da spolpare.
In Grecia i tecnici si sono fatti da parte, ed hanno lasciato il paese in mano ad una accozzaglia di partiti che palesemente non hanno nessuna possibilità di attuare un qualsivoglia piano di salvataggio.
In Italia come andrà a finire?

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